L’introduzione della responsabilità penale degli enti ha avuto un forte impatto sulle aziende e sui professionisti che le assistono. Abbiamo dedicato a questo tema Seac Compliance, una specifica linea di prodotti e servizi per analizzare il mondo della conformità aziendale: una collana editoriale, contenuti formativi e informativi e la rivista “Compliance”.
“Abbiamo fortemente voluto ‘Seac Compliance’ – ha dichiarato Franco Cova, direttore Generale del Gruppo Seac – Crediamo sia importante per manager e professionisti riflettere sulle prescrizioni legali e sulle prassi aziendali: un’analisi che renda consapevoli le nostre realtà dei nuovi rischi, ma anche e soprattutto delle nuove potenzialità. È la giusta modalità per affrontare il futuro”.
Con Seac Compliance, con l’apporto di autori di spicco affrontiamo privacy e reati tributari, antiriciclaggio e anticorruzione, fino alla sicurezza informatica: accompagniamo le imprese ad affrontare queste materie e cogliere l’occasione per migliorare la propria organizzazione aziendale e il proprio business.
Su questo tema abbiamo intervistato Angelo Jannone, ex colonnello italiano e comandante dei carabinieri, consulente aziendale, professore di criminologia e scrittore, noto anche per essere stato stretto collaboratore del giudice Giovanni Falcone.
Oltre ad essere un personaggio di spicco, Angelo Jannone in qualità di presidente e componente di Organismi 231 ha un’ottica ampia sui rischi aziendali legati ai reati e anche alla criminalità. Abbiamo ragionato assieme a lui su come la compliance aziendale debba interessare non solo le grandi aziende ma anche quelle di ridotte dimensioni, e quali possono essere le strategie per le imprese meno strutturate per rispondere a questa esigenza.
Abbiamo chiesto al dottor Jannone di quanto sia esteso il cosiddetto portafoglio di reati 231 e ci ha illustrato come, più che delle sanzioni in senso stretto, per l’ente siano un grosso pericolo le cosiddette sanzioni interdittive e le misure cautelari che possono essere adottate nei confronti dell’azienda, come la confisca o il sequestro per equivalente.
Parliamo quindi di quali possano essere gli elementi chiave per avere in azienda un modello organizzativo idoneo ed efficacemente attuabile, e di come strutturare l’organismo di vigilanza quando un’impresa è piccola, o piccolissima, in modo da bilanciare le esigenze organizzative ma essere anche compliant alla norma.